Di là dal fiume e tra gli alberi: Salina, isola verde (documentario)
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Di là dal fiume e tra gli alberi: Salina, isola verde (documentario)
Salina si distingue dalle altre isole dell’arcipelago a partire dal suo manto verde, che la rende inconfondibile. Ai toni spesso accesi delle rocce vulcaniche e ai mille colori della vegetazione, si aggiunge il blu cristallino del mare. Tutto questo crea scorci di straordinaria bellezza, una bellezza armoniosa, che avvolge e rasserena chi vive qui.
Nelle diverse località dell’isola, Santa Marina di Salina, Lingua, Malfa, Pollara, Leni e Rinella, si incontrano persone che mostrano grande allegria per l’avere scelto la vita qui. Alcuni di loro ci sono nati e non hanno intenzione di andarsene. Altri vengono per trascorrere una parte rilevante dell’anno, e hanno scelto Salina per lavoro o per amore.
Il documentario Salina, isola verde, in onda domenica 18 ottobre su Rai5 per la seconda stagione della serie Di là dal fiume e tra gli alberi, racconta l’isola e le loro storie. Come quella di Antonello, che cercava lavoro lontano da Salina e invece a Roma ha incontrato l’amore. Ora, con Elena, accompagna i turisti con la sua barca, li porta a godere degli scenari favolosi che l’isola offre. Oppure Elsa, che ha conosciuto Vincenzo a Catania, all’accademia d’arte. Lui, della provincia di Siracusa, è diventato salinaro e ora con Elsa si dedica alle ceramiche tradizionali. La loro vita sia aziendale che familiare trascorre tra il laboratorio artigianale di Malfa e il negozio nel centro di Santa Marina. C’è poi la storia d’amore di Alessandro. Lui è di Pollara mentre sua moglie Lara, di Kiev. Nel loro incontro ha giocato un ruolo particolare anche Massimo Troisi e il suo indimenticabile film Il postino, girato in parte proprio a Pollara.
A Salina oltre agli amori tra isolani, c’è poi l’amore per l’isola. Come quello di Annamaria, raccoglitrice di capperi, mestiere che ha iniziato quando aveva sette anni. Anche Lele, vivacissima guida dall’inaspettato accento lombardo, ama Salina, ne studia incessantemente la natura, così come studia gustosissimi scherzi, ideati con grande abilità. Antonella da anni vive qui da marzo a novembre, e si commuove ogni volta che torna a Santa Marina da Palermo. Viene a Salina per svolgere la sua attività all’interno dell’associazione culturale Amanei. Stefano, veronese adottato dalla Sicilia, è il vice chef del prestigioso ristorante stellato di Malfa. Si aggira per l’isola innamorato perso dei sapori, dei profumi e dei panorami di cui può godere nei momenti liberi dal lavoro.
Grazie all’incontro con Bartolo Giglio e con il professor Marcello Saija, dediti alla cura del museo dell’emigrazione, Salina si rivela palcoscenico di una lunga serie di emozionanti colpi di scena storiografici. Del resto, la storia è una miniera di sorprese del tutto impensabili. Compresa la vicenda della malvasia delle Lipari, un vitigno coltivato intensamente da secoli sull’isola e che ha trovato nell’infaticabile Antonino Caravaglio, produttore di vini premiati, un alfiere appassionato e di grande bravura.
(dalla redazione Rai)
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