EXPERIA: Alpi, vigneti, valichi e trafori
Adesso in tv: Documentario
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EXPERIA: Alpi, vigneti, valichi e trafori
31/07/2015 - Non solo collina. Perché la vite è un prodotto della terra capace di caratterizzare anche l’ambiente alpino, il paesaggio duro della montagna. Una prospettiva insolita, al cento della nuova puntata di Experia – Viaggio Italia nell’anno dell’Expo, la serie firmata da Guido Morandini e prodotta Rai Expo.
I vigneti – raccontano le immagini del reportage - vincono la forza di gravità, sfidano le pendenze del terreno e, insieme ai valichi e ai trafori sono vere e proprie infrastrutture “eroiche” che uniscono l’arco Alpino.
“Il vino non si è mai limitato a viaggiare da sud a nord – dice Anna Schneider dell’Università di Torino - A nord delle Alpi si è sempre fatta un po’ di viticoltura. Se ne fa sempre di più ultimamente, però in tempi remoti già se ne faceva. E anche i vitigni continuavano a viaggiare di qua e di là dell’arco Alpino. Quindi c’è stato un travaso forte tra i due versanti e le Alpi, da un punto di vista viticolo, hanno una loro unitarietà”.
Lo conferma Adriano Giovanetto, geologo riconvertito alla viticultura a Settimo Vittone nel torinese: “Il mio vigneto è un’infrastruttura che, se vogliamo, caratterizza tutto il versante alpino. E io voglio conservare nel presente e trasmettere per il futuro l’attività rurale, ma se vogliamo anche civile, di quest’area. Qui, quando si è sciolto il ghiacciaio, gli uomini hanno saputo inventare tra mille difficoltà un’attività redditizia”.
Il ghiacciaio è un altro dei protagonisti della puntata, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso dove da decenni si osserva il cambiamento climatico e il suo impatto sulla fauna alpina. “Qui abbiamo un’ottima popolazione dello stambecco - dice Bruno Bassano, responsabile del servizio scientifico del Parco – ma devo dire che il continente alpino in generale è uno degli ambienti più sensibili al cambiamento perché si è evoluto per ospitare delle specie vegetali e animali che hanno un certo “range” di temperatura, quella ottimale per viverci. Le Alpi, insomma, sono proprio delle cartine di tornasole delle trasformazioni ambientali e climatiche”.
In treno, in bici e a piedi, dalla Valle d’Aosta al Cantone svizzero del Vallese, Guido Morandini arriva, infine, in cima alla montagna per antonomasia, il Cervino. A parlare è una carismatica guida alpina, Giuliano Trucco: “Chiedi a un bambino dell’asilo di disegnare una montagna. Cosa ti fa? Ti fa il Cervino. Da qui si può spaziare dappertutto. Si vedono benissimo Cervinia e Zermatt, che poi son due villaggi vicinissimi. Quel valico è il colle del Teoldulo, famoso, nella nostra storia alpinistica, perché era l’unico colle di collegamento tra la Val d’Aosta e il Vallese svizzero. E’ da lì che è avvenuta la migrazione del popolo Walser che ha poi colonizzato la val d’Aosta, la val d’Ayaz e la valle dell’Is”.Documentario adesso in tv
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