Fuori Luogo: Torino, un'altra strada
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Fuori Luogo: Torino, un'altra strada
30/07/2017 - Nella quinta puntata di Fuori Luogo, in onda lunedì 31 luglio su Rai1, Mario Tozzi andrà a Torino, la capitale industriale del Nord. La città è stata testimone della fine delle fabbriche e del tramonto dell’automobile e si trova di fronte alla sfida di una nuova identità e di un rilancio economico.
Due testimoni di eccezione ci accompagnano nel viaggio: l’attrice comica Luciana Litizzetto, torinese di nascita, e il matematico divulgatore Piergiorgio Odifreddi, piemontese arrivato a Torino per insegnare negli anni del boom e che con i numeri descrive l’evoluzione della metropoli.
Si inizierà però dagli elementi naturali che hanno fatto la fortuna di Torino. In particolare il fiume Po, la grande via d’acqua che taglia il centro storico e su cui noi navigheremo per vedere le tante trasformazioni e i problemi ancora aperti. Dopo anni di sfruttamento industriale, oggi il fiume per fortuna ritrova un ruolo centrale nella vita quotidiana dei torinesi. Poi si andrà anche a Venaria, la residenza di caccia dei Re dove i Savoia vollero riunire l’ideale rinascimentale dell’architettura integrata con la natura. Un’idea che svilupparono anche in città dotando Torino di viali ampi e parchi pubblici. Quella Torino però è cancellata dalla veloce e virulenta industrializzazione che, dalla fine dell’800 fino a tutto il 900, la trasforma nella città operaia che si identifica con le mille fabbriche.
Si visiteranno i villaggi operai dell’800 ma anche i moderni capannoni di Mirafiori, oggi in gran parte in disuso. Gli stabilimenti Fiat, il potere della famiglia Agnelli e il mito dell’automobile caratterizzano l’immagine di Torino per decenni. Ma quel mondo entra in crisi negli anni 90 e da allora la città ha vissuto una progressiva deindustrializzazione. Vecchi opifici, capannoni e stabilimenti chiusi, intere aree cittadine inquinate sono l’eredità del tramonto della civiltà dell’auto.
Al Politecnico si incontreranno i team di ricercatori che stanno progettando i nuovi mezzi di trasporto cittadino del futuro mentre al Parco Dora si capirà come si smaltisce un relitto industriale e come si restituisce uno spazio alla città. Solo con le Olimpiadi del 2006 la città ha iniziato una fase e ha cercato il rilancio riscoprendo la storia dei luoghi e la tradizione culturale di musei importanti che attirano decine di visitatori ogni anno. Per raccontare la nuova Torino si visiterà anche l’Università di Scienze Gastronomiche di Bra uno dei centri che tenta di trovare nell’eccellenza enogastronomica del territorio, la chiave del futuro.(comunicato Rai)
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