Giorgio Albertazzi: Vita, Morte e Miracoli (documentario)
Adesso in tv: Documentario
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Giorgio Albertazzi: Vita, Morte e Miracoli (documentario)
Questo lavoro accanto al maestro Albertazzi è stata un esperienza emozionante, unica e forse irripetibile nella mia carriera. Insieme alla mia autrice Maddalena De Panfilis abbiamo sviluppato e portato a termine il racconto che il maestro voleva fare al pubblico di un secolo di vita e carriera professionale straordinarie. È il testamento spirituale dell'ultimo imperatore del teatro italiano. Così Milly Carlucci sintetizza il reportage in tre episodi Giorgio Albertazzi. Vita, Morte e Miracoli.
Un reportage che non è un documentario su Giorgio Albertazzi, ma un racconto personale del Maestro sulla sua vita e sul suo mondo artistico, tra teatro, televisione, cinema e regia: Milly Carlucci e Maddalena De Panfilis lo hanno scritto con lui, limitandosi a completarlo dal punto in cui lui lo aveva lasciato il 28 maggio 2016. E non è neppure un ritratto di Albertazzi, piuttosto un viaggio nel tempo, quasi un secolo, e nello spazio, di un uomo che crede nella poesia, nell’arte del teatro come esaltazione dell’oralità rispetto alla scrittura, nella bellezza. Anche per questo il racconto si snoda tra i luoghi della sua vita – la Maremma, Firenze, Roma - toccando i temi più cari al Maestro anche attraverso le testimonianze dei suoi amici e immagini provenienti anche dal suo e da vari altri archivi privati.
Protagonista della prima puntata è l’amore: per il teatro, per la bellezza, per le donne, per la natura. Riappaiono così, in una storia che si dipana tra pubblico e privato, le sue prime muse ispiratrici e compagne di vita, Bianca Toccafondi e Anna Proclemer, mentre di Albertazzi parlano Mariangela D’Abbraccio e Elisabetta Pozzi. La moglie Pia de’ Tolomei ne traccia, invece, un ritratto inedito ed esclusivo. E, ancora, le testimonianze di amici e colleghi come Oliviero Beha ed Amii Stewart. Nelle puntate successive, il racconto affronterà, poi, il tema delle radici e quello del rapporto di Albertazzi con l’Arte e le Arti.
E sono le parole dello stesso Giorgio Albertazzi a spiegare il senso di questo viaggio nella sua vita: un susseguirsi, che apparirà casuale senza esserlo, di eventi che si accavallano come la vita e danno luogo a una performance non di uno che si racconta, ma di uno che racconta ciò che non sa di sé e del mondo, della poesia e del tempo che passa oggi e ieri, del guadagno e della perdita, con leggerezza nel senso calviniano: leggero è l’uccello che vola e non la piuma che cade.(dalla redazione Rai)
Documentario adesso in tv
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