La Grande Storia: Capitani Coraggiosi
Adesso in tv: Documentario
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La Grande Storia: Capitani Coraggiosi
04/08/2017 - Il nuovo appuntamennto con La Grande Storia, sempre commentata da Paolo Mieli, in onda venerdì 4 agosto su Rai3, dal titolo Capitani Coraggiosi, sarà dedicato alle imprese eroiche del novecento.
Si parte con Aviatori, un’appassionante storia degli arbori della nostra aviazione. Mezzi, le imprese, gli eroi. A partire dal precursore e modello di tutti loro, il vate, Gabriele D’Annunzio. Di lui si rievocheranno l’incredibile volo sopra Vienna e lo faremo dal Vittoriale a Gardone, il santuario che volle dedicare a se stesso. Poi si vedranno le rare immagini dell’incredibile volo da Roma a Tokyo, 18 mila chilometri su un aereo di legno e tela, compiuto da Arturo Ferrarin nel 1920. Poi l’ultimo grande trasvolatore individuale, il colonnello De Pinedo, prima delle grandi crociere di squadra comandate da Italo Balbo, l’unico gerarca fascista popolare quasi quanto il duce stesso.
Poi sarà la volta di Nobile. Tra gli anni ’20 e ’30 del Novecento, il dirigibile, il più leggero dell’aria, contende all’aeroplano il primato nei cieli. L’ingegner Umberto Nobile è uno dei più celebri progettisti e capitani di dirigibili che, nell’arco di soli due anni, compie due imprese leggendarie. Nel 1926, al comando del dirigibile Norge, è il primo a raggiungere il Polo Nord e a sorvolare il Mar Glaciale Artico. La sua seconda spedizione polare, nel 1928, a bordo del dirigibile Italia, si conclude invece con un disastro: il velivolo si schianta sui ghiacci e i superstiti, rifugiatisi sotto la celebre tenda rossa, dopo ben 49 giorni saranno infine salvati da una nave rompighiaccio sovietica.
E ancora K2. Il 31 luglio 1954 Achille Compagnoni e Lino Lacedelli sono in cima al K2, la seconda montagna più alta del mondo. È la più grande impresa sportiva del nostro Paese dopo la fine della seconda guerra mondiale. La notizia occupa le prime pagine di tutti i quotidiani italiani e non solo. Ma negli anni a venire, sulle ultime ore che hanno preceduto la scalata si aprirà una polemica destinata a durare cinquant’anni. Da un lato la versione ufficiale di Compagnoni e del capo-spedizione Ardito Desio, dall’altro quella di Walter Bonatti, protagonista di un drammatico bivacco notturno a oltre ottomila metri di quota, nella cosiddetta Zona della morte. Il caso K2 si è concluso soltanto nel 2008, quando una commissione di saggi nominata dal Club Alpino Italiano darà pienamente ragione a Walter Bonatti.(comunicato Rai)
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