Lo stato dell'arte - Matrimonio: per amore o per interesse?
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Lo stato dell'arte - Matrimonio: per amore o per interesse?
08/06/2016 - Da quando la condizione della donna è mutata e la vita personale sembra potersi determinare sulla base di scelte consapevoli e non di doveri imposti, il matrimonio ha perso la sua funzione sociale di conservazione dei patrimoni e di creazione di alleanze di gruppo. E che cosa è diventato? A Lo stato dell’arte, il programma di Rai Cultura in onda giovedì 9 giugno su Rai5, Maurizio Ferraris ne parla con Fabio Massimo Lo Verde, professore associato di Sociologia generale dell’Università di Palermo, e Bianca Maria Frabotta, poetessa e docente di letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università La Sapienza di Roma.
Il processo che conduce alla decisione di sposarsi è il risultato di una lucida valutazione in termini di costi e benefici, o piuttosto il trionfo di un sentimento che finalmente ha diritto di esprimersi? Insomma, il matrimonio è figlio dell’amore o dell’interesse? Per Fabio Massimo Lo Verde, il fatto che non tutte le relazioni sentimentali sfocino in un matrimonio è la conferma che il matrimonio presupponga e determini valutazioni che con l’amore c’entrano assai poco. Osservando infatti i dati degli ultimi vent’anni si scopre che in Italia c’è una chiara tendenza all’omogamia tra sposi: di titolo di studio, di professione, di ambiente sociale. Il che significa che può ben scoccare l’amore tra Cenerentola e il Principe Azzurro, ma è un legame che raramente confluisce in un matrimonio. Inoltre, le ricerche confermano che passa sempre più spesso attraverso il matrimonio la scalata della piramide sociale da parte di persone che, in questo modo, riescono a bruciare le tappe. Quindi se certamente oggi ci si può sposare per amore, molti dei matrimoni sono tuttavia determinati dall’interesse. E quali durano di più? Secondo Lo Verde, razionalità ed emozione, interesse e amore, si intrecciano sempre. E non sempre vince l’amore.
Bianca Maria Frabotta ricorda, invece, come fino all’inizio del secolo scorso l’interesse principale delle donne fosse di sposarsi, di trovare un uomo che garantisse loro uno status civile, sociale, economico. Per questo le grandi innamorate del passato, pur di affermare il loro diritto all’amore disinteressato, disprezzavano le donne che anteponevano l’interesse all’amore. In una lettera di Eloisa ad Abelardo si legge: Sposare un uomo perché è ricco vuol dire vendersi, vuol dire amare il suo denaro, non lui: e colei che si sposa per interesse merita di essere pagata, non di essere amata. Oggi la situazione della donna è molto mutata, e il matrimonio è diventato una scelta libera, che può essere compiuta per amore. Se si riesce a dare al sentimento il significato di riconoscimento pieno dell’altro, se si libera l’amore dalla mistica del sacrificio, se si sa trovare l’armonia nella differenza, il matrimonio d’amore ha tutte le chances per durare.(comunicato Rai)
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