Lo stato dell'arte - quale futuro per l’Europa?
Adesso in tv: Intrattenimento
-
Lo stato dell'arte - quale futuro per l’Europa?
19/07/2016 - Dopo il voto della Gran Bretagna sulla Brexit che, con il referendum del 23 giugno 2016, ha sancito l’uscita del paese dall’Unione Europea, cambierà anche l’assetto dell’Europa. Cosa accadrà ora? I paesi del Vecchio Continente seguiranno, come in un domino, l’esempio della Gran Bretagna? E se l’Europa non è più quella immaginata dai padri Costituenti, cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?
A Lo Stato dell’Arte, il programma di Rai Cultura in onda martedì 19 luglio su Rai5, Maurizio Ferraris si confronta su questi temi con Daniele Archibugi, dirigente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e teorico del cosmopolitismo democratico e Alessandro Politi, analista politico e strategico, e direttore della Nato Defense College Foundation.
Per Daniele Archibugi, autore di Cittadini del mondo. Verso una democrazia cosmopolitica, il progetto di integrazione europea, nonostante la Brexit e altri incidenti di percorso, ha dimostrato che i vantaggi della coesistenza sono di gran lunga superiori agli svantaggi. Ciò nonostante, ogni volta che si dà voce al popolo, il popolo vota contro l’Unione Europea. Perché aprendo alla competizione, la Ue ha favorito i più forti e trascurato i più deboli, generando la convinzione che si tratti di un progetto delle élites contro il popolo. I governi nazionali, inoltre, hanno utilizzato l’Unione Europea in modo strumentale attribuendole la responsabilità delle loro crisi interne o di politiche impopolari. Secondo Archibugi, per rilanciare il ruolo dell’Unione bisognerebbe, da un lato, fare un piano di investimenti pubblici straordinario nei settori emergenti e, dall’altro, rafforzare il ruolo che l’Europa ha avuto nel difendere i cittadini e i consumatori contro governi e imprese.Per Alessandro Politi, invece, con il trattato di Lisbona è fallito il grande progetto europeo. La decisione della Gran Bretagna di uscire è il segnale di un’Europa disunita, in crisi, con conseguenti effetti anche su strutture e sistemi di sicurezza. Gli stati nazionali pretendono ancora di avere il controllo militare senza detenere il controllo finanziario. L’Europa fa poco per garantire in modo attivo la sicurezza esterna, in quanto unione politica e militare, mentre è abbastanza efficace nel garantire la sicurezza interna. Se non si avvia un processo di trasformazione dell’unione europea in una vera e propria confederazione, l’Europa rischia nel futuro una guerra non soltanto finanziaria, i cui pretesti potrebbero essere nel Pacifico.
(comunicato Rai)
Intrattenimento adesso in tv
- digitale in chiaro
- 06:00 | RAI NEWS
- 06:30 | VITE AL LIMITE
- 06:40 | LE RAGAZZE
- 06:50 | AFFARE FATTO!
- 06:50 | AFFARE FATTO!
- 06:50 | AFFARE FATTO!
- 07:00 | PUNTI DI VISTA
- digitale criptati
- 06:00 | MOST RIDICULOUS
- 06:00 | MOST RIDICULOUS
- 06:00 | MOST RIDICULOUS
- 06:00 | MOST RIDICULOUS
- 06:00 | MOST RIDICULOUS
- 06:00 | MOST RIDICULOUS
- 06:00 | MOST RIDICULOUS
- 06:00 | MOST RIDICULOUS
- 06:00 | MOST RIDICULOUS
- 06:00 | MOST RIDICULOUS
- 06:30 | VITE AL LIMITE
- 07:00 | TINY HOUSE NATION PICCOLE CASE DA SOGNO
- commenti