Presa Diretta: appalti e sprechi al centro della seconda puntata
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Presa Diretta: appalti e sprechi al centro della seconda puntata
15/01/2018 - Appalti fuori controllo è il titolo della seconda puntata di Presa Diretta, in onda lunedì 15 gennaio su Rai3. Al centro dell'appuntamento di questa settimana, un'inchiesta sui soldi pubblici: 115 miliardi di euro vengono spesi ogni anno in appalti nel nostro Paese, quasi il 7% dell’intero Prodotto Interno Lordo. Ma il denaro investito dallo Stato per la costruzione o per la manutenzione di strade, viadotti, ferrovie, viene impiegato come si deve? E con tutti questi soldi si riesce ad avere strade e ponti sicuri
PresaDiretta ha fatto un viaggio in giro per l’Italia delle opere pubbliche e delle infrastrutture. È stata sulla Salerno - Reggio Calabria, inaugurata dopo 87 anni dall’inizio dei lavori, per capire come mai nel solo tratto calabrese siano state aperte 14 indagini dalle Procure. È stata in Liguria sui cantieri della Tav, Milano - Genova. Ha raccolto le testimonianze di ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti come Pietro Lunardi e Graziano Del Rio. E poi quella dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, sul nuovo Codice per gli Appalti.
La squadra di Riccardo Iacona si è occupata anche di sprechi. Quante risorse vengono sprecate per la poca efficienza o la scarsa preparazione dei tecnici e dei funzionari pubblici? Una ricerca internazionale pubblicata dall'American Economic Review, ha calcolato che la pubblica amministrazione spreca nella gestione degli appalti 30 miliardi di euro ogni anno, l’87% per incompetenza, il 13% per fenomeni corruttivi.
PresaDiretta è stata in Germania, dove ci sono scuole di alta specializzazione per i funzionari che dovranno maneggiare il denaro pubblico, dove c’è uno degli indici più bassi di corruzione d’Europa e chi sbaglia paga, dove c’è una normativa chiara e le gare sono trasparenti. Poi ha trovato anche in Italia esempi positivi. A partire dal 2019, le opere pubbliche dovranno essere progettate e realizzate rispettando il BIM, un modello elettronico grazie al quale tutti i dati rilevanti di ogni fase della costruzione saranno conservati e disponibili in formato digitale.
E ancora, focus sugli appalti. A un anno e mezzo dall’approvazione del Nuovo Codice degli Appalti, mancano ancora i decreti attuativi. Il numero delle stazioni appaltanti, e cioè dei soggetti che possono gestire l’appalto per un’opera pubblica, è ancora troppo alto e mancano gli strumenti per la formazione dei funzionari e del personale tecnico. E intanto con questi ritardi il settore appalti invece di essere un volano per tutta l’economia del paese, arranca.(comunicato Rai)
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