Presa Diretta: sazi da morire
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Presa Diretta: sazi da morire
04/03/2016 - Ancora due diverse pagine per la puntata di Presadiretta, in onda su Rai3 domenica 6 marzo.
Sazi da morire. Un’inchiesta dedicata alle cattive abitudini alimentari e al racconto di quanto queste incidono sulla nostra salute. Il Servizio Sanitario Nazionale non riesce ad affrontare la spesa crescente, allora come fare?
Siria S.O.S. profughi. Dopo cinque anni di guerra, in Siria si assiste alla più grave emergenza umanitaria di tutti i tempi: milioni di uomini, donne e bambini in fuga.
Viviamo sempre più a lungo, ma con l’età aumentano anche le malattie come diabete, ipertensione, cancro, Alzheimer e con loro, il consumo delle medicine per curarle. Noi italiani siamo quelli che in Europa vivono di più, ma anche quelli che si ammalano di più. E non ce lo possiamo più permettere.
E allora, come fare a vivere a lungo senza ammalarsi?
Un viaggio che dall’Italia arriva fino in Ecuador, per scoprire come la risposta a questa domanda è nella prevenzione, che si fa con il cibo e la corretta alimentazione prima di tutto.
Le telecamere hanno raccontato i problemi e raccolto le risposte che la medicina più all’avanguardia sta mettendo a punto. Il problema dell’obesità, che nel nostro paese è triplicata negli ultimi 30 anni, la dieta sbagliata, le abitudini alimentari legate alla tradizione e il consumo eccessivo di proteine animali.
Sono andate in Ecuador, dove hanno raccontato l’incredibile esperienza scientifica condotta su una piccola comunità di nani. A condurla è un italiano, Valter Longo che dirige il prestigioso Istituto della Longevità della University of Southern California di Los Angeles. Lui è stato uno dei primi al mondo a indagare sui meccanismi che controllano l’invecchiamento e la loro relazione con cosa e come mangiamo. Il primo a intuire che forse, nella mutazione del codice genetico di questi uomini e donne alti non più di un metro potrebbe essere custodito per tutti noi l’elisir di lunga vita.Gli sfollati siriani che hanno abbandonato la propria casa e la propria città sono più di 13 milioni, quasi 5 milioni i rifugiati che hanno lasciato il paese e quasi 2 milioni quelli che ancora vivono sotto le bombe o in stato di assedio. Le storie e testimonianze dalla guerra siriana dove sono stati bombardati ospedali, strutture mediche e zone densamente abitate.
L’esperienza delle navi di Medici Senza Frontiere, che la scorsa estate hanno passato cinque mesi a salvare vite umane nel Mediterraneo:18 mila strappate alla morte. Un reportage dal Libano, il paese dove ormai un quarto della popolazione è costituito dai profughi della guerra siriana. E in esclusiva il primo corridoio umanitario Libano/Italia che ha portato in salvo 93 rifugiati siriani, con visto umanitario. Un’operazione organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, la federazione delle Chiese Evangeliche e la Tavola Valdese, in accordo col Governo Italiano. Un esempio da mostrare nell’Europa dei muri e delle frontiere chiuse a chi fugge dalle guerre.(comunicato Rai)
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