Report: le spese per gli animali e il baratto amministrativo
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Report: le spese per gli animali e il baratto amministrativo
06/12/2015 - Tre nuove inchieste nella puntata di Report in onda domenica 6 dicembre su Rai3:
Troppa trippa, di Sabina Giannini. Centoventotto milioni di euro spesi solo di snack per cani e gatti. Può sembrare una cifra eccessiva ma non è nulla rispetto al miliardo e ottocento milioni di euro che spendono i quattordici milioni di proprietari di animali da compagnia. Un settore che non soffre la crisi dei consumi e che è in costante crescita. Questo a grazie a straordinarie operazioni di marketing, e a una normativa a maglie larghe che consente etichettature troppo generiche e l'utilizzo di materie prime che non rispondono agli stessi criteri di quelle certamente più sicure per l'alimentazione umana, i cui avanzi vengono buttati in pattumiera (per un valore di otto miliardi di euro). L'inchiesta di Sabrina Giannini cerca di fare luce su un settore poco trasparente: tutte le aziende produttrici contattate, in Italia, Europa e Stati Uniti, hanno rifiutato di mostrare gli stabilimenti, così come i loro fornitori di scarti di macellazione e farine di carne. Infine l'ultima novità del mercato che vede in competizione le multinazionali: le diete a supporto delle patologie che colpiscono cani e gatti. Alimenti molto costosi che suscitano dubbi.
Il baratto amministrativo, di Giulio Valesini. In Italia si stanno sperimentando nuove forme di collaborazione tra cittadini e amministrazioni locali. La prima permette di pagare le tasse anche senza soldi. Si chiama baratto amministrativo ed è stato introdotto dalla legge Sblocca Italia del 2014. Lo stanno già sperimentando alcuni comuni italiani: il cittadino, in cambio di lavori utili come la manutenzione del verde o la pulizia di una scuola, ottiene sconti sulle tasse comunali o l’azzeramento dei debiti accumulati. A Milano, la prima grande città a introdurre il baratto amministrativo, si permette ai morosi con un reddito inferiore ai ventunomila euro di chiudere le pendenze con il Comune, multe comprese.
Bike to work, di Giulio Valesini. Se vai a lavoro in bicicletta, il comune ti paga. L’ha proposto ai suoi cittadini il sindaco di Massarosa, in provincia di Lucca. Si chiama Bike to work e la piccola citta toscana è la prima in Italia a sperimentarlo sul modello di Parigi. Il lavoratore-ciclista riceverà 25 centesimi ogni chilometro percorso per andare sul posto di lavoro. Un incentivo in più per lasciare la macchina a casa e inquinare di meno.(comunicato Rai)
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