Ricchi e Poveri: muri tra le frontiere, muri tra ricchi e poveri
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Ricchi e Poveri: muri tra le frontiere, muri tra ricchi e poveri
19/11/2017 - Muri tra le frontiere, muri tra ricchi e poveri. Nel centro storico di Milano, una rete protegge e separa la vista di uno dei più lussuosi hotel a 5 stelle della città dalla mensa dei poveri dell’Opera San Francesco della porta accanto. Da queste due Milano, che convivono senza guardarsi, parte la seconda puntata di Ricchi e Poveri, la nuova serie di reportages di Gad Lerner, in onda domenica 19 novembre su Rai3.
Un albergo fiabesco e la più grande istituzione di accoglienza per homeless e bisognosi di Milano gestita dai frati minori cappuccini. Il contrasto ricchi e poveri danneggia gli affari e infastidisce i facoltosi ospiti del 5 stelle? Lerner visita i suggestivi interni dell’antico palazzo liberty trasformato in urban chateau e ne parla con Sofia Vedani, della famiglia proprietaria. Al civico accanto, un passo più in là, è il padre francescano Maurizio Annoni l’intervistato. È lui il responsabile dell’Opera San Francesco per i Poveri, alla guida di un esercito di 800 volontari che forniscono 2300 pasti al giorno, docce e vestiti a una folla di poveri, italiani e stranieri.
Da Milano un lungo viaggio, in questa puntata, porterà Lerner fino al muro dei muri, il simbolo della frontiera fra ricchi e poveri. Il muro che separa Usa e Messico e che Donald Trump ha promesso di estendere e sigillare. Sorvolando la Sierra di Chihuahua, Lerner intervista l’imprenditore italiano Franco Bonfanti, costruttore di pipeline tra Messico e Stati Uniti e proprietario di una miniera d’oro, mentre l’occhio delle telecamere spazia dalle residenze dei ricchi fortificate con alti muri di cinta alle maestose Barrancas del Cobre, fino a Palmajero, nei pressi di Chutemoc, dove ancora impera El Chapo.
Il Puente Negro della ferrovia, nella città di Chihuahua, è il primo punto d’approdo dei migrantes. Qui Lerner intervista alcuni dei protagonisti di questo viaggio della disperazione che raccontano del treno chiamato la Bestia, il convoglio merci cui viaggiano aggrappati, e della difficoltà di oltrepassare il confine americano: c’è chi ci ha provato fino a 60 volte.
Dalla ferrovia alla Casa del Migrante, Lerner ascolta il racconto due donne che hanno lasciato figli e famiglia in Guatemala nella speranza di raggiungere gli Usa. Il viaggio prosegue verso Ciudad Juarez, la città più violenta del mondo, separata soltanto dalla linea di confine da El Paso, Stati Uniti, Texas. Qui Lerner intervista Luca Vincitore, docente di relazioni internazionali all’università di Chihuahua che spiega quanto sia complicato per un messicano oltrepassare la frontiera.
Dietro il muro che separa ricchi e poveri e in molta parte concentrate lungo il confine con il Texas sorgono le Maquilas, fabbriche realizzate sul modello delle carceri, dove migliaia di operai trasformano e assemblano componenti per aziende straniere e multinazionali. Dell’esteso sistema delle Maquiladores, Lerner parla con l’avvocatessa Susana Prieto Terrazas e intervista due operai che raccontano tempi e modi di un lavoro pagato pochi dollari alla settimana, che ha le caratteristiche di una nuova schiavitù.
Ma il nostro modello economico fondato sulle disuguaglianze è davvero inevitabile? Lerner lo chiede in conclusione della puntata al premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz, intervistato sull’origine e sulla crisi del modello reaganiano neoliberista, dal taglio delle tasse ai ricchi alla deregolamentazione, alla finanziarizzazione dell’economia.(comunicato Rai)
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