Ricchi e Poveri: nell’ inferno dei pignorati e degli sfrattati
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Ricchi e Poveri: nell’ inferno dei pignorati e degli sfrattati
26/11/2017 - Primo piano sul tema della casa, una tra le principali e più sofferte unità di misura delle diseguaglianze sociali, con la terza puntata di Ricchi e poveri, il programma di Gad Lerner, in onda domenica 26 novembre 23.55, su Rai3.
Il reportage parte da Roma, capitale del disagio abitativo e dell’edilizia sociale malata. 80mila alloggi popolari, la morosità come regola, oltre il 10 per cento occupati abusivamente, l’ombra di racket criminali sulla gestione degli appartamenti vuoti. Lerner, insieme all’urbanista Paolo Berdini, ex assessore della giunta Raggi, visita Corviale, un chilometro di serpentone di cemento, 1200 appartamenti su undici piani. E poi, lungo la via Tiburtina, incontra una famiglia di occupanti che vive in un albergo dopo aver perso la casa a causa di un mutuo divenuto insostenibile.
In crescita con la crisi, 270mila aste in Italia nel 2016, il mondo dei pignorati è quello del ceto medio che nell’80 per cento dei casi perde un alloggio su cui pendeva un mutuo inferiore ai 125mila euro, come raccontano due ex proprietari di appartamenti messi all’asta. Il record italiano dei pignoramenti si registra a Martinengo, venti chilometri da Bergamo: una casa ogni 24 abitanti. Accompagnato da Mirko Frigerio, presidente di Astasy, società di consulenza in esecuzioni immobiliari, il giornalista parte da questo piccolo centro della bergamasca per arrivare a Pioltello, nell’hinterland milanese, dove gli appartamenti all’asta sono 473.
Genova è la città col più grande centro storico d’Europa, pieno di palazzi meravigliosi, eppure malfamato e degradato. Un centro che ha visto la fuga dei benestanti: pochi di loro sono disposti a viverci e nessun immobiliarista vuol rischiarci un euro. Qui Lerner incontra Titti Oliva, ex presidente degli industriali genovesi, che invece ha scelto di abitare nei caruggi. Nel capoluogo ligure, per la prima volta dal dopoguerra amministrato da una giunta a trazione leghista, Lerner intervista l’assessore alla sicurezza e al centro storico, Stefano Garassino, che aveva promesso calci nel sedere ai poveri che chiedono l’elemosina.
Dalla Liguria si torna in Lombardia, sul confine tra Milano 3 - quartiere costruito da Berlusconi - a Basiglio, uno dei comuni più ricchi d’Italia con un reddito pro-capite di 43 mila euro - e Rozzano, reddito di 13.500 euro e il più grande quartiere di case popolari d’Europa. A Basiglio ha sede Banca Mediolanum con i suoi 2700 dipendenti, e il conduttore incontra Oscar Di Montigny, direttore marketing innovazione e comunicazione di Mediolanum, genero di Ennio Doris, che scrive di economia 0.0, di amore e di giusto profitto. Come vive la sua vicinanza con la povertà? A meno di un chilometro di distanza, tra i casermoni di Rozzano, Lerner intervista il popolare attore rozzanese Marco Ripoldi, de Il Terzo Segreto di Satira.
In chiusura, una riflessione sul tema della casa con un decano dell’architettura sociale italiana, Vittorio Gregotti. Costruire abitazioni e quartieri degni per i poveri era solo un’utopia?(comunicato Rai)
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