The Voice of Italy: resoconto della prima puntata
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The Voice of Italy: resoconto della prima puntata
8/03/2013 - È finita così, all'improvviso, senza neanche salutare la prima puntata di 'The Voice of Italy'. Partiamo dal principio. Pochi immagini è già c'è la prima delusione: il programma non è in diretta. Pensare che c'è stata anche una piccola polemica perché la 'diretta' radiofonica è stata affidata a Rtl invece di una radio Rai. La diretta radiofonica di un programma televisivo registrato? Boh. A parte questo, la 'differita' fa perdere un po' di fascino.
i 4 coach si presentano esibendosi tutti insieme. Non so se è stato più strano vedere cantare i Coldplay da Riccardo Cocciante o Piero Pelù. 'Viva la vida' è stata comunque una scelta azzeccata, preannuncia una grande avventura.
La particolarità di The Voice è quella dei coach che ascoltano la voce senza guardare fisicamente la persona, giudicare quindi 'al buio'. È una simpatica variante rispetto a XFactor (paragone inevitabile), finora sembra essere anche l'unica.
Il livello degli aspiranti cantanti è medio-alto e i coach si sono fatti scappare anche qualche voce davvero promettente (povero Francesco Zoffoli).
A esordire sul palco c'era anche Fabio Troiano, un presentatore poco presente, un pesce fuor d'acqua nei suoi rari spazi. Non ha il tono dello show-man. Banale.
Riccardo Cocciante in una prima fase fa tenerezza, nessuno dei concorrenti lo sceglie e lui ci rimane un po' male «forse non mi conoscono bene - si confida con Raffaella - non mi avranno mai visto dal vivo». Nella seconda metà si riprende e si accaparra 3 ottime voci.
Raffaella Carrà è quella della musica più popolare, sceglie le voci più noiose e le voci noiose vogliono lei. Andranno avanti insieme, meno per meno potrebbe fare più. 4 cantanti sono già con lei.
Piero Pelù si diverte a fare l'anima ribelle "giocherellona", prende tutti: il più scarso e il più bravo. È coerente con la sua vita artistica, fa parte di un mitico gruppo, Litfiba, e ha come compagno artistico un mediocre chitarrista, Ghigo Renzulli. Con lui ben 5 concorrenti.
Noemi sembra a sua agio, va d'accordo con gli altri coach, ancora deve far venire fuori il suo personaggio, la sua personalità. 4 voci fanno già parte del suo team.
Curiosità: durante un'esibizione Piero Pelù non riconosce un pezzo e chiede informazioni a Noemi che fa spallucce. Era 'Troppo buono' di Tiziano Ferro.
IL CONFRONTO - COACH CONTRO GIUDICI
Piero Pelù vs Morgan. Morgan vince per dialettica, profondità, stravaganza, tecnica e poesia.
Raffaella Carrà vs Simona Ventura. Raffaella vince in simpatia, tono di voce e, strano a dirsi, freschezza.
Noemi vs Arisa. Se la giocano alla pari, per Noemi non dovrebbe essere difficile avere più self-control.
Riccardo Cocciante vs Elio. Non si può fare. Bravi in modo molto differente, hanno in comune una conoscenza profonda della musica.
Vorrei concludere questo articolo ispirandomi a The Voice, senza salutare.
(RB)
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