Tv7: le storie della settimana
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Tv7: le storie della settimana
18/11/2016 - Quattro chilometri di strada, a nord est di Milano, in cui convivono italiani e stranieri, un crocevia di razze e di problemi che torna a far notizia per l’allarme sicurezza: viaggio di Tv7, il rotocalco del Tg1, in via Padova, tra tentativi di integrazione, tensioni sociali, degrado e delinquenza, ma anche potenzialità inespresse. Nella settimana in cui il sindaco Sala invoca più esercito per garantire la sicurezza nelle strade della città. In onda venerdì 18 novembre su Rai1.
Obiettivo, poi, sulla guerra che ha devastato Mosul dove sono già 50mila i civili in fuga. Con loro non portano nulla se non il ricordo degli orrori che hanno dovuto subire nei due anni vissuti sotto la dittatura dell’ISIS. Sono fantasmi, ormai, con fardelli che pesano come macigni. Ahmed, 15 anni, è stato arruolato con la forza dall’ISIS e addestrato ad uccidere; Basima, 17 anni, è stata sequestrata dall’ISIS e venduta come schiava; Hussein, disperato, fa il giro delle fosse comuni in cerca dei corpi dei suoi familiari uccisi perché si erano ribellati; Yhahya e Ragiha piangono il figlio ventenne morto come kamikaze.
Spazio anche ai risultati delle presidenziali americane. Come si vive negli Stati Uniti la vittoria di Donald Trump? Cosa attuerà davvero delle sue promesse elettorali? Mentre il mondo aspetta di conoscerlo, e i giovani scendono in strada nelle città americane contro di lui, le paure delle donne e delle minoranze che si sentono minacciate dai suoi proclami.
Poi, nuovo viaggio di Tv7 con Roberto Saviano fino a Napoli nel quartiere dove è ambientato il suo nuovo romanzo, La paranza dei bambini. La prima intervista tra le vie del rione Sanità, tra i controlli della scorta e i selfie dei passanti. Lo scrittore racconta chi sono i nuovi e giovanissimi boss, i loro video, le loro manie, la loro breve vita… Quale futuro è possibile per Napoli dove un ospedale come il San Gennaro, unico baluardo di legalità nel rione, sta per essere chiuso e trasformato in ambulatorio. La fiducia nella parola che trasforma e il suo sogno di tornare a Napoli libero, senza scorta e controlli.
Vita blindata anche per Nino Di Matteo, il magistrato sottoposto a misure di sicurezza eccezionali. A Tv7 dice: nei miei confronti non minacce ma un progetto di morte che non si è concluso. Di Matteo ha di recente rifiutato il trasferimento alla procura nazionale antimafia a Roma per motivi di sicurezza. Ha ribadito che accettare avrebbe significato arrendersi.
Si prosegue raccontando la vita da sfollati a Popoli dopo il terremoto che ha colpito l‘Italia Centrale. E’ una piccola frazione del comune di Norcia, nella tendopoli dove vivono coloro che non vogliono lasciare la propria terra. Neanche per un attimo. La storia di Fortunato e di sua moglie Maria, due persone anziane e sole che tra mille difficoltà cercano di adattarsi alla vita precaria e incerta nei giorni del dopo sisma in attesa di riavere la propria casa.
Tormenti e nuove solitudini sono invece quelle vissute dalla generazione hasthag. Da Facebook ad Instagram a Snapchat. Il 98 per cento degli adolescenti ha un profilo sui social network e la maggior parte di loro ne gestisce anche 4 o 5 in parallelo. Sono la cosiddetta generazione hasthag, che vive di connessioni, che dialoga con le chat, che racconta la propria vita attraverso foto e che si innamora a colpi di like. E che spesso però perde la capacità di parlare e raccontare.
Di parità di genere nello sport si occuperà invece il penultimo servizio in scaletta. Lo sport italiano vuole davvero così bene alle donne atlete? Da una legge sul professionismo sportivo cui di fatto non possono accedere le donne, alla tutela della maternità per le atlete. Dalla presenza di donne in ruoli apicali dello sport, alle differenze di premi e rimborsi tra i generi, fino alla militarizzazione del settore. Gli sforzi per ottenere anche qui una vera parità di genere.
Infine l’ultimo libro di Luis Sepulveda: un intrigo internazionale per il ritorno dello scrittore nelle librerie di tutto il mondo. La fine della storia è una immersione totale nei fatti più drammatici del secolo scorso, primo fra tutti il regime di Pinochet. Sepulveda è ancora quel guerrigliero sfuggito alla morte che combatte per un mondo più giusto. Ha dedicato questo libro alla moglie, la poetessa Carmen Yáñe, sequestrata e torturata a Villa Grimaldi, luogo di sterminio del dittatore.(comunicato Rai)
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