Che ci faccio qui: la forma delle cose
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Che ci faccio qui: la forma delle cose
21/12/2020 - Come si può immaginare di poter scolpire un corpo umano nel marmo quando si è ciechi? Il buio fa paura, ma come tutte le cose che fanno paura attrae le persone. Dal buio possono nascere grandi cose, così risponde lo scultore Felice Tagliaferri a Domenico Iannacone, che lo incontra a Cesena, nella quarta e ultima puntata di Che ci faccio qui, in onda lunedì 21 dicembre su Rai3.
Felice ha 51 anni e ha perso la vista quando ne aveva 14, a causa di una malattia. Ma proprio nel momento più duro della sua esistenza, grazie alla scultura ha ritrovato la gioia di vivere. Le sue sono creazioni di soggetti non visti, che nascono nella sua mente e nei sogni per poi prendere forma attraverso le mani, guidate da un formidabile senso del tatto.
Con l’arte, Felice abbatte uno ad uno tutti i muri che incontra sulla sua strada, fino a realizzare opere straordinarie, che lo rendono una figura unica nel panorama internazionale.Dal Cristo Ri-Velato, che rappresenta la sua incredibile risposta al divieto di toccare, alla scultura ultimata durante il lockdown, ancor più simbolica e potente, una sorta di Pietà ribaltata, il Nuovo Sguardo rivolto dall’uomo alla donna. La scultura mi ha cambiato la vita - spiega Tagliaferri - Quando do forma alle cose non so dove finisce la materia e inizia il mio corpo.
Come un umile apprendista nell’atelier del maestro, Iannacone si fa bendare gli occhi per immergersi anche lui nel buio, guardando le cose dal punto di vista di una persona non vedente, toccando. Alla scoperta del suo nuovo sguardo sul mondo.
(comunicato Rai)
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