Le cose cambiano? (intrattenimento)
Adesso in tv: Intrattenimento
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Le cose cambiano? (intrattenimento)
Ascoltare le riflessioni sul consumismo di Pasolini mentre scorrono le pubblicità dei nuovi smartphone e paragonare il Mi illumino d’immenso di Ungaretti all’infinito spazio dei social network. Sono suggestioni insolite quelle proposte da Le cose cambiano?, il nuovo programma di Rai Cultura in onda per quattro lunedì dal 28 ottobre su Rai 5. Nel corso delle quattro puntate, le parole dei grandi scrittori italiani del Novecento, da Ungaretti a Pasolini passando per Fallaci e Buzzati, dialogano con immagini selezionate dal web. Filo conduttore di ogni puntata sarà un luogo comune, frasi fatte e banali da cui partire per riflettere sull’oggi con le parole di ieri.
Nella prima puntata, È tutto da vedere, il tema è il bisogno di apparire, i quindici minuti di celebrità per tutti profetizzati da Andy Warhol. E se è vero che il giudizio degli altri scatena sempre una risposta nell’individuo, sia esso di ribellione, accettazione o rassegnazione, come lo vivevano i grandi del passato e com’è vissuto al tempo dei social network?
Al centro della seconda, Guarda come ti sei fatto grande, c’è il percorso della vita. Si nasce bambini, si diventa a propria volta genitori, per tornare in parte all’infanzia nella vecchiaia, quando si è spesso deboli e bisognosi di aiuto. Alla fine si traccia un bilancio della propria vita. Quale giudizio hanno dato i grandi scrittori su sé stessi, giunti al termine dell’esistenza?
Nella terza puntata, Qua era tutta campagna, la domanda è se la modernità abbia allontanato l’uomo dalla natura. Le cose cambiano? ripercorre le prospettive sulla modernità e sul futuro che gli scrittori hanno immaginato nel passato, mettendole a confronto con ciò che la tecnologia ha prodotto nel presente.
Chiude la serie Poveri noi sui rapporti tra servi e padroni, una riflessione sul tema della libertà e del potere che è stato centrale nel Novecento e che ora appare più sfumato. Anche perché i social e la tecnologia hanno dato a tutti un’enorme libertà, ma il dubbio è che non sia autentica.
(dalla redazione Rai)
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