Lo stato dell'arte - Foucault
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Lo stato dell'arte - Foucault
20/04/2016 - Può essere definito un filosofo-secolo. Foucault infatti, pur avendo avuto una vita relativamente breve, attraversa le stagioni fondamentali del pensiero del Novecento, senza restare legato alla contingenza di un’epoca. E ancora oggi è letto e commentato da giovani che nel 1984, anno della sua morte, non erano nati.
A Lo stato dell’arte, il programma di Rai Cultura in onda giovedì 21 aprile, Maurizio Ferraris ne ricorda il pensiero con Stefano Catucci, docente di Estetica all'Università La Sapienza di Roma, e Laura Bazzicalupo, docente di Filosofia politica presso l’Università di Salerno.
Stefano Catucci ripercorre, in particolare, le principali tappe del pensiero del grande filosofo, dall’antimarxismo allo strutturalismo di Le parole e le cose; dalla teorizzazione dell’ermeneutica del sospetto, della triade Nietzsche-Marx-Freud, alla riscoperta dell’Illuminismo e della parresia, ossia del dire la verità a costo della vita, e dunque del valore incondizionato del sapere, tema dei suoi ultimi corsi, e in particolare della lezione del febbraio ‘84 sulla morte di Socrate.
L’intervento di Laura Bazzicalupo si incentra, invece, sul tema della biopolitica, e sulla microfisica del potere, teorizzata da Foucault, che si è realizzata alla perfezione nel web, ossia in un mezzo tecnico i cui sviluppi il filosofo non poteva neppure sospettare. Gli ospiti, infine, ricordano l’insegnamento di Foucault, cioè la riscoperta della responsabilità individuale contro l’appello generico alle responsabilità storiche, economiche, strutturali.(comunicato Rai)
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