Salisburgo secondo Hinterhauser (intrattenimento)
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Salisburgo secondo Hinterhauser (intrattenimento)
Pianista contemporaneo e ora direttore artistico Festival di Salisburgo, Markus Hinterhäuser illustra la sua larga e moderna visione nella gestione della celebre manifestazione. Lo fa, alla vigilia dell’inaugurazione del Festival di Salisburgo 2018, nel documentario in onda domenica 25 agosto su Rai5. Markus Hinterhäuser vuole che lo spettatore sia una controparte curiosa, in modo che la scintilla possa volare; ama il dialogo con il pubblico e gli artisti, compresi i giornalisti.
Come testimone di coscienza cita il grande compositore veneziano Luigi Nono, al quale ha dedicato leggendarie performance negli anni '90, quando ha diretto al Festival lo Zeitfluss di Salisburgo. Poco prima dell'inizio del Festival, Hinterhäuser riceve il premio Mortier per il teatro musicale, assegnato dalla rivista Opernwelt in memoria del leggendario Direttore di Salisburgo Gérard Mortier, suo méntore. Il regista americano Peter Sellars ne darà proprio una laudatio.
Apre il Festival con l'opera di riconciliazione di Mozart, La Clemenza di Tito, con Teodor Currentzis sul podio. Il programma di Hinterhäuser con dieci opere, 79 concerti e cinque rappresentazioni teatrali ha un centro tematico, riflettere sulle strategie di potere, con nuove produzioni di artisti che mettono in risalto le grandi opere in modo insolito ed emozionante. Tra questi l'artista sudafricano William Kentridge, che interpreta l'opera di Berg Wozzeck, o l'iraniana Shirin Neshat, che debutta con l'Aida di Verdi, con Anna Netrebko nel ruolo di protagonista.
Markus Hinterhäuser ci racconta, passeggiando per i vicoli di Salisburgo, la sua città, come le idee si siano condensate nel programma in conversazioni controverse e stimolanti. Un ritratto in istantanee.
(dalla redazione Rai)
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