Experia: senz’acqua. Fonti e Acquedotti del Sud-Est
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Experia: senz’acqua. Fonti e Acquedotti del Sud-Est
06/08/2015 - Un viaggio lungo l’Acquedotto Pugliese, da Caposele, in Campania, fino a Santa Maria di Leuca, estremo sud della Puglia, seguendo il tracciato di una delle più grandi opere infrastrutturali dell’Italia post unitaria. È il percorso del film maker Guido Morandini nel nuovo appuntamento con Experia – Viaggio in Italia nell'anno dell’Expo, la serie prodotta da Rai Expo.
Morandini si inoltra, a piedi, dentro i tunnel dell’acquedotto per raggiungere i cantieri delle riparazioni necessarie a mantenere funzionante un’opera che ha ormai più di cento anni. Sono interventi faticosi, che impegnano gli operai anche per molte ore consecutive in condizioni estreme.
“Realizzare un’opera del genere oggi sarebbe impensabile – racconta Luciano Venditti, uno degli ingegneri addetti alla manutenzione - qui c’è stata “la presunzione” di un ingegnere che ha immaginato di portare l’acqua dove non c’era, in Puglia, con un unico progetto. Le manutenzioni sono come gli interventi che si fanno nelle arterie con gli stent, i palloncini che vengono messi all’interno delle arterie. E’ un lavoro che viviamo con ansia perché l’acquedotto in questa fase è come un paziente anestetizzato”.In Puglia, del resto, l’acqua è presenza e assenza, come racconta Gerardo Ventafridda, geologo presso l’acquedotto pugliese che spiega le origini di un opera davvero ambiziosa: “la struttura geologica della Puglia è caratterizzata essenzialmente da rocce di carbonati permeabili alle precipitazioni e quindi noi non abbiamo corsi d’acqua, escluso l’Ofanto, ed ecco quindi l’idea di captare, di prelevare le sorgenti del Sele per approvvigionare i pugliesi di acqua potabile”.
Tra i trulli di Locorotondo, poi, una sorpresa: la pista ciclabile che corre sopra il canale principale dell’acquedotto pugliese: “Questa operazione – spiega Raffaele Sforza, mobility manager della Regione Puglia - serve per promuovere la conoscenza del patrimonio dell’impianto dell’acquedotto. Abbiamo recuperato questa sede stradale riservata soltanto al personale ispettivo e di manutenzione dell’acquedotto perché da Caposele, da dove parte l’acquedotto pugliese, la pendenza è molto lieve e quindi sfrutta la gravità per far scendere l’acqua e di conseguenza la pendenza è ottima per andare in bicicletta. Il trasporto pubblico e la bicicletta, insieme, possono rappresentare un’occasione unica per la mobilità sostenibile”.Finale nel tunnel dell’acquedotto, ancora con i manutentori e la loro missione: “Non è facile - conclude il tecnico Enzo Roggero - una galleria idraulica come questa qua che ha cent’anni di vita e i suoi acciacchi. Questa è una grossa opera di ingegneria idraulica, preziosa, indispensabile per lo sviluppo di questa terra. C’è gente che è morta, qui dentro, per costruirla”.
(comunicato Rai)
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