L’Approdo: noi e i migranti
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L’Approdo: noi e i migranti
01/07/2019 - Lunedì 1 luglio su Rai3 va in onda la nuova puntata de L’Approdo, il talk show condotto da Gad Lerner in onda dagli studi del Centro di produzione Rai di Torino. Il luogo d'approdo della quinta puntata è la Biennale di Venezia dove è esposta Barca Nostra, il relitto affondato il 18 aprile 2015 con 800 persone a bordo, recuperato a 370 metri di profondità, e diventato opera d’arte grazie al lavoro dell’artista svizzero Christoph Büchel.
Gli aspetti più visibili della questione immigrazione sono spesso al centro del dibattito politico: chiusura dei porti, finanziamenti alle Ong, respingimenti, tragedie in mare. Ma spostando il punto di osservazione 200 miglia più a sud, la condizione dei migranti si manifesta in tutta la sua drammaticità, fatta di violenze e soprusi tali da spingere migliaia di persone a rischiare la morte per trovare la vita.
Ospite in studio il fotografo Massimo Sestini, uno dei più apprezzati a livello mondiale, autore della foto scattata il 7 giugno 2014 (Premio World Press Photo 2015), che ritrae dall’alto un barcone colmo di migranti, in fuga dalla miseria e dalla carestia. Insieme a Sestini sarà ospite anche l’anatomopatologa e scrittrice Cristina Cattaneo, responsabile del Labanof (Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell'Università di Milano), il progetto unico in Europa al quale lavorano medici legali, antropologi e biologi, al fine di rendere dignità ai morti in mare cercando di risalire alla loro identità.
Al talk in studio saranno alternati reportage di approfondimento come quello realizzato a Zarzis, nel sud della Tunisia al confine con la Libia, dove da anni i pescatori locali si adoperano per salvare i migranti in difficoltà sfidando le milizie libiche e disubbidendo alla polizia tunisina. Nel corso della puntata sarà intervistato anche l’Arcivescovo di Bologna, Monsignor Matteo Zuppi, in prima linea nell’accoglienza ai migranti, nel riconoscimento della loro condizione e nella difesa dei loro diritti, e l’avvocato israeliano Omer Shatzche, che ha presentato formale denuncia al Tribunale penale internazionale de L’Aja, accusando funzionari e politici di crimini contro l’umanità per aver consapevolmente creato la rotta migratoria più mortale del mondo, con oltre 12mila vittime.
(comunicato Rai)
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