Gli invisibili della pandemia (documentario)
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Gli invisibili della pandemia (documentario)
L’11 marzo 2020 l’OMS ha dichiarato ufficialmente la pandemia di Coronavirus. A un anno di distanza, Rai Documentari presenta Gli invisibili della pandemia, un racconto su come questo evento epocale abbia segnato in modo indelebile la vita di tutta la popolazione mondiale, impotente di fronte ad un nemico invisibile che non si riesce ancora a sconfiggere.
Gli invisibili della pandemia, in onda giovedì 25 marzo su Rai2, affronta l’eredità del Covid-19, un capitolo incerto e in buona parte sconosciuto anche al mondo medico-scientifico, raccontando in presa diretta le vite dei long-covid, i reduci del Coronavirus, che continuano a soffrire nonostante siano guariti dal virus.
La stessa OMS ha annoverato tra le priorità la comprensione della gestione clinica dei pazienti post covid e del mistero dei postumi duraturi dell’infezione da coronavirus: sintomi inaspettati, complicazioni, disturbi neurologici, fino al blocco degli arti e a gravi disfunzioni renali. Raccontati nelle storie di Antonio Mastrogiacomo, 36 anni, mai ricoverato e negativizzato a dicembre, che a distanza di mesi non riesce a stare in piedi, vittima di una perenne stanchezza invalidante; di Morena Colombi, che dopo aver contratto una forma lieve di Covid, ha continuato ad avere sintomi e dolori e ha fondato un gruppo Facebook per confrontarsi con altri guariti con effetti collaterali duraturi, che oggi conta migliaia di iscritti.
E ancora Gianfranco Lamberti, medico fisiatra ricoverato per 4 mesi, che ha rischiato di rimanere tetraplegico e si è ripreso solo dopo una lunga riabilitazione; Rita Avanzini, 72 anni, ammalatasi ai reni dopo un periodo in terapia intensiva e una lunga degenza in ospedale dovuti al Covid, oggi costretta a dipendere dalla dialisi. Ritorna anche Franco Pugliese, già protagonista di Senza respiro, il primo medico vaccinato a Piacenza che coordina le squadre dei vaccinatori. Con la speranza di tornare alla normalità, anche se la cronaca di oggi lascia l’amaro in bocca.
Sono solo alcune delle tante storie di chi è guarito dal virus ma si trova ad affrontare una nuova difficile sfida. Come testimoniano i medici del Columbus Covid Hospital del Policlinico Gemelli di Roma, il primo in Italia ad aver attivato il monitoraggio dei pazienti dimessi e ancora sofferenti. Tra loro, gli psichiatri stanno riscontrando anche disturbi da stress post-traumatico, come i reduci di guerra o le vittime di un attacco terroristico.
(dalla redazione Rai)
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