Lo stato dell'arte: la tv fa ancora parte dei mass media?
Adesso in tv: Intrattenimento
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Lo stato dell'arte: la tv fa ancora parte dei mass media?
08/12/2015 - Oggi lo schermo per eccellenza soprattutto per i giovani è quello del computer, del tablet e dello smartphone. Il televisore, ormai, appare uno strumento obsoleto. Come si è trasformato il concetto di fruizione della tv e come dobbiamo chiamare quel continuo flusso di immagini, scritture e parole che attraversa il web e di cui la televisione sembra essere diventata una parte, importante, ma certo non maggioritaria?
A Lo stato dell’arte, il programma di Rai Cultura in onda martedì 8 dicembre su Rai5, Maurizio Ferraris ne parla con Enrico Menduni, giornalista, autore radiofonico e televisivo e professore ordinario di Cinema, fotografia e televisione nell’Università Roma, e con Massimo Canevacci, Docente di Antropologia Culturale presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione - Università di Roma La Sapienza.
Secondo Menduni la televisione ha sicuramente perso il suo fortissimo potere di condizionamento delle masse, non è più il mezzo leader, il re della pubblicità. Ma questo non significa che sia morta come media e che non eserciti più alcuna influenza. Basti pensare a quell’effetto piazza che alla tv riesce ancora così bene, grazie anche alla sua cultura della simultaneità, ossia della diretta, del tempo reale.
Di opposto avviso è il professor Canevacci, secondo cui la tv non riesce più a svolgere la mediazione unitaria e centrale tra i vari broadcasting e la massa, proprio perché questa massa è tendenzialmente scomparsa o, comunque, è divenuta per così dire minoritaria. Il digitale favorisce le scelte individuali di singole persone che costruiscono il proprio palinsesto, sempre meno condivisibile come esperienza omogenea/omologante.(comunicato Rai)
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