Report: La mafia a tre teste e Presto che è tardi
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Report: La mafia a tre teste e Presto che è tardi
14/01/2024 - A Milano, 'ndrangheta, camorra e cosa nostra si sono federate in un unico consorzio mafioso. All’ombra della Madonnina, esponenti apicali delle tre più importanti organizzazioni mafiose pianificano insieme affari e agganci con la politica. Una realtà al centro dell’inchiesta La mafia a tre teste, in onda domenica 14 gennaio su Rai3 per Report, con Sigfrido Ranucci.
Un sistema criminale che negli ultimi anni è riuscito a infiltrare settori economici e finanziari strategici del territorio milanese e sono riusciti a entrare in contatto con alcuni tra i politici lombardi più in vista di Fratelli d’Italia, che attualmente ricoprono incarichi al governo e nelle istituzioni europee. Della cupola milanese trasversale alle tre mafie avrebbero fatto parte rampolli di antiche famiglie di cosa nostra lombarda, parenti stretti di Matteo Messina Denaro, capi delle locali di 'ndrangheta ed emissari di un potente clan di camorra.
A seguire, Presto che è tardi racconta i ritardi, l’attesa e l’incertezza dei finanziamenti che stanno mettendo a dura prova un popolo che da subito non si è perso d’animo. Dopo 7 mesi nelle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna ci sono ancora quartieri completamente disabitati, le famiglie hanno perso tutto e attualmente hanno ricevuto i primi tremila dei cinquemila euro come immediato sostegno e dal 16 novembre possono fare domanda per ricevere, previa perizia certificata, al massimo 20mila euro. Non saranno rimborsati i mobili, le auto e i motorini. Sono in un limbo, non riescono ad entrare nelle proprie case, a questo si aggiunge la paura di una nuova alluvione.
Stessa situazione vivono le imprese, che hanno avuto vari milioni di danni, ma possono richiedere un contributo di 40mila euro. Le aziende non hanno sfruttato la cassa integrazione e hanno utilizzato i dipendenti pagandoli di tasca propria per ripartire, ma oggi hanno bisogno di ristori che non arrivano. Anche in Toscana a due mesi dall’alluvione aziende e famiglie sono sull’orlo di una crisi di nervi, a loro verranno risarciti al momento 5mila euro per le famiglie e 20mila per le aziende, ma il presidente Giani non ha notizie di quando arriveranno le risorse, né se sarà lui il commissario per la ricostruzione scelto dal governo.
Intanto la Presidente del consiglio, nella risposta a un'interrogazione parlamentare, in polemica con la Regione Emilia-Romagna ha stilato la lista dei finanziamenti erogati. Il presidente Stefano Bonaccini contesta questi dati. A pagare questo rimpallo di responsabilità sono solo imprese e cittadini che hanno perso un pezzo di vita.
(comunicato Rai)
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