Report: l'eredità di Berlusconi
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Report: l'eredità di Berlusconi
22/10/2023 - Il patrimonio ereditario di Silvio Berlusconi ammonta a circa 4 miliardi e mezzo di euro. Come è stato suddiviso fra gli eredi e quali sono i nuovi assetti societari delle aziende di proprietà del Cavaliere? Lo racconta l’inchiesta Il testamento, che apre l’appuntamento con Report, il programma condotto da Sigfrido Ranucci, in onda domenica 22 ottobre su Rai3.
Nel testamento di Berlusconi non c’è alcun riferimento ai 90 milioni di euro di debito di Forza Italia nei confronti del suo fondatore e il partito ha i conti in rosso. Analizzando i conti di Forza Italia, ci sono due fideiussioni di Silvio e Paolo Berlusconi per un totale di 7 milioni di euro: fideiussioni che sono state fatte anni dopo l’approvazione della norma del tetto di 100mila euro annui al finanziamento ai partiti. L’inchiesta si occupa anche dei lasciti del Cavaliere, in particolare quelli destinati alla compagna Marta Fascina e a Marcello Dell’Utri, ex senatore di Forza Italia condannato in via definitiva a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Infine, il racconto di un altro presunto testamento che Silvio Berlusconi avrebbe lasciato a un imprenditore torinese residente in Colombia.
A seguire, con Garda Real Estate, si viaggia a Costermano sul Garda. Un ponte tibetano sospeso da oltre 300 metri, un mega parcheggio, alberghi vista lago, campeggi, aree attrezzate e giochi sull’acqua sorgeranno in una valle considerata sito di interesse comunitario per alcune specie naturali che si trovano solo lì. Tra boschi che diventano edificabili, ville hollywoodiane a pochi metri da un cimitero protetto da due Stati, terreni acquistati dal Comune concedendo in cambio cubature a chi vuole costruire. Quale equilibrio tra interventi urbanistici e tutela del territorio?
Ne L’appuntamento, obiettivo sul rilascio dei passaporti. A partire dalla fine del 2022, cessate le restrizioni della pandemia e con l’avvento della Brexit, c’è stato un boom di richieste di passaporti che ha mandato in tilt il sistema di prenotazione, tanto che per avere un appuntamento si arriva fino a 7 o 8 mesi di attesa. E mentre alcune questure italiane hanno messo in campo diverse iniziative come gli open day, i cittadini esasperati si sono rivolti ad alcune agenzie che, sfruttando questa emergenza, si sono inventate un business, quello delle prenotazioni a pagamento.
Si chiude con Il sottosegretario sbadato. La collezione d'arte della famiglia Agnelli è composta da 636 capolavori dell'arte moderna e contemporanea, come Report ha scoperto pubblicando in esclusiva la lista di opere redatta dopo mesi di ricerche in giro per l'Europa. Di queste, solo quattro sono state notificate al Ministero della Cultura nel corso degli anni: dei gessi di Canova, comprati da Gianni Agnelli negli anni '90. Tutto il resto è sconosciuto al ministero. Il sottosegretario Vittorio Sgarbi, dopo aver ricevuto da Report la lista, ha scritto a Margherita Agnelli, ai tre fratelli Elkann e alle Soprintendenze ai Beni Culturali di Torino e Venezia per venire a conoscenza dell'ubicazione di tre opere, oltre i gessi di Canova: Salutando di Giacomo Balla, Mistero e malinconia di una strada di Giorgio De Chirico e La Chambre di Balthus. Sgarbi sostiene che sono le uniche di interesse per lo Stato italiano, dimenticandosi centinaia di capolavori del '700 e '800 e di grandissimi artisti italiani e internazionali. Opere di cui attualmente è stata denunciata la scomparsa ma di cui lo Stato italiano avrebbe dovuto avere conoscenza e proteggere. Perché, come recita la Costituzione, La Repubblica tutela il patrimonio artistico della nazione. Anche se di proprietà privata.
(comunicato Rai)
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