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Ci sono territori che vengono attraversati da avvenimenti epocali che segnano in modo indelebile le comunità che li abitano, guerre, stragi, catastrofi naturali. Nulla di tutto ciò è mai accaduto al Lago d’Iseo, che con le sue acque trasparenti e le sue isole, ha come vissuto all’ombra dei grandi eventi che hanno fatto la storia del nostro paese. Un luogo raccontato nel documentario Iseo prima e dopo Christo, in onda mercoledì 31 luglio su Rai3.
Specchio d’acqua subalpino di origine glaciale, sospeso tra la Repubblica Veneta e il Ducato di Milano, al confine tra Brescia e Bergamo, accompagnava chi risaliva dalla grande pianura verso la Val Camonica per raggiungere l’area danubiana. Lo sviluppo industriale di fine ‘800 ne aveva intravisto le potenzialità , tanto che nei pressi del Lago d’Iseo nacquero manifatture legate alla seta e industrie meccaniche e siderurgiche.
Ma tra il Lago di Como (quello del famoso ramo) e il Lago di Garda (quello di D’Annunzio e del suo Vittoriale), il Lago d’Iseo è sempre rimasto un po' in disparte. Tutto questo fino all’estate del 2016, quando l’installazione The Floating Piers del maestro Christo, abituato a impacchettare larghe porzioni di mondo, ha acceso improvvisamente le luci della ribalta sulle sue acque.
Attraverso una rete di ponteggi galleggianti lunghi tre chilometri e colorati di arancione, realizzati tra le sponde di Sulzano, Monte Isola e San Paolo, chiunque ha potuto camminare sulla superficie del lago, scorgendo nuovi orizzonti e prospettive.Â
Da quel momento, il più timido dei laghi subalpini è diventato d’improvviso una star internazionale che ha attirato milioni turisti alla scoperta della bellezza dei suoi territori. Come Monte Isola, che spicca al centro del lago e con la sua estensione di 4,5 km. quadrati e i suoi 1700 abitanti ha il primato di isola lacustre più grande d’Europa. Monte Isola è famosa anche per l’attività ittica: è qui che si fabbricano e si cuciono da sempre le reti da pesca per tutto il territorio nazionale.
(dalla redazione Rai)