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Di là dal fiume e tra gli alberi: Scalo a Grado (documentario)

Un viaggio nella laguna di Grado per raccontare un territorio dove il tempo sembra sospeso e che ha ispirato, tra gli altri, Pasolini e Battiato. È il documentario Scalo a Grado, in onda mercoledì 14 agosto su Rai3.

Vista dall’alto, la laguna di Grado sembra un quadro espressionista. La marea che ogni giorno fa alzare il livello del mare dipinge paesaggi astratti, ma che sono abitati da un’umanità forgiata dalle guerre, dal vento e dall’aria salmastra, su una striscia di terra tra il mare Adriatico e una palude solcata da canali.

Quando Attila arrivò in questa parte della penisola, gli abitanti di Aquileia fuggirono in laguna con quella che era stata la cattedra di San Marco e i cinque chilometri di fango che separano Grado dalla costa riuscirono nell’impresa in cui aveva fallito anche l’Impero Romano, fermare le orde barbariche.

Da quel momento in poi, a Grado si è sviluppata una civiltà che si sente unica e che ad un certo punto della Storia, ha rischiato di diventare quella di Venezia. Tutto è cambiato, però, quando due veneziani riuscirono a rubare il corpo di San Marco da Alessandria d’Egitto e i Patriarchi di Grado decisero di spostarsi nella città dove sarebbe poi sorta la Basilica di San Marco.

Il documentario incontra chi oggi vive negli isolotti della laguna, piccolissimi cumuli di terra dove per generazioni famiglie di pescatori hanno vissuto di baratto fino a pochi decenni fa. Oggi, però, Grado è anche un quartiere di Vienna, o almeno così lo considerano le migliaia di austriaci che qui hanno comprato casa al mare, perché Grado un tempo era casa loro e molti dei loro nonni venivano al mare in quella che era considerata la più rinomata località balneare dell’impero austroungarico.

Gli austriaci hanno fatto molto per Grado: hanno costruito dighe e creato il turismo, trasformando una società di pescatori in un posto metafisico.
I suoi abitanti ancora oggi rimpiangono quel passato, che le innumerevoli guerre del Novecento hanno spesso fatto diventare tragedia.

Questa terra ha sperimentato divisioni profonde, ma forse oggi è custode di un grande messaggio: anche se ci si è odiati per centinaia di anni, si può godere della vita insieme. Molte famiglie di Grado hanno visto i propri figli morire per combattere l’Austria, ma oggi sono una cosa sola in mezzo alla laguna. Quella stessa laguna al di là degli alberi, in cui Hemingway scrisse alcune parti del suo romanzo.

(dalla redazione Rai)

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