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13/09/2024 - In Veneto, cliniche super attrezzate e centri di prime cure dove ogni prestazione è solo a pagamento. In Calabria, strutture inadeguate e debito regionale non ancora quantificato. La riforma dell’autonomia differenziata allargherà a dismisura il divario nord-sud? PresaDiretta analizza le contraddizioni della sanità differenziata nella terza puntata della stagione, che sarà preceduta da un viaggio nella disabilità .
Ad Aspettando PresaDiretta, in onda domenica 15 settembre su Rai3, si parla dell’insufficiente attenzione della politica ai bisogni delle persone con disabilità e dei loro familiari. Una quotidianità fatta di visite mediche, terapie, liste d’attesa, ostacoli burocratici, mancanza di sostegni adeguati, ricorso a specialisti privati. Dalla Liguria alla Lombardia, dal Lazio alla Campania, la cura dei circa 3 milioni di disabili gravi pesa in gran parte sulle spalle delle famiglie. E in Italia i caregiver familiari non hanno diritto a contributi, ferie, malattia. In trasmissione le loro storie e le proteste delle associazioni che chiedono maggiori investimenti pubblici.
In studio con Riccardo Iacona, per analizzare le carenze del paese e la strada da seguire per garantire autonomia e dignità , l’atleta Martina Caironi, vincitrice di tre medaglie d’oro e quattro d’argento ai Giochi paralimpici, e il presidente del Coordinamento nazionale famiglie con disabilità Alessandro Chiarini.
PresaDiretta si occupa invece di Sanità differenziata. Mentre il Governo prepara la manovra finanziaria, sul territorio si comincia a fare i conti con l’autonomia differenziata. PresaDiretta ha raccolto le voci del sì e quelle del no a una riforma che per chi l’ha scritta sarà a costo zero mentre secondo gli esperti del Mezzogiorno d’Italia come lo Svimez serviranno 80 miliardi per azzerare il divario nord-sud.
E ancora, un viaggio nella sanità calabrese nelle strutture di Polistena, Palmi, Locri e Cosenza, tra presìdi inadeguati e progetti di nuovi ospedali, carenza di operatori sanitari, bilanci delle aziende sanitarie mai presentati e un debito non ancora quantificato. E poi in Veneto, dove la spesa sanitaria privata è tra le più alte d’Italia. A Treviso si entra in cliniche all’avanguardia e Centri prime cure, dove tutte le prestazioni sono rigorosamente a pagamento. Ma si dà visibilità anche al Coordinamento Veneto sanità pubblica con i suoi centri di assistenza per abbattere le liste d’attesa.
Obiettivo, infine, sulla Francia, un Paese che, nonostante la crescita del debito pubblico nel 2024, ha scelto di aumentare all’8,7% del Pil i finanziamenti per la sanità . Strutture e attrezzature più moderne; aumento dei salari di medici e infermieri.
(comunicato Rai)