Per assicurare una navigazione ottimale e altri servizi, questo sito è predisposto per consentire l'uso di Cookies. Continuando si accettano i Cookies secondo l'informativa. | Accetto |
L’Italia, uno scrigno di biodiversità di inestimabile valore nel cuore del Mediterraneo, dove, fra l’arte e la storia, batte un cuore selvaggio. Quello dei predatori ai quali è dedicata la nuova stagione della serie Wild Italy, in onda da lunedì 7 ottobre su Rai5. In otto documentari scritti e diretti dal biologo Francesco Petretti, obiettivo sui rapaci più efficienti, magnifici e sconosciuti del nostro territorio, con sequenze uniche di caccia e predazione riprese in completa libertà negli ambienti naturali italiani.
Protagonista del primo episodio è l’aquila: l'aquila reale a caccia di lepri, l'aquila dei serpenti alle prese con grandi colubri e velenose vipere, le albanelle minori astute cacciatrici nei campi di cereali e l'astore, pirata della foresta di faggi. Rare immagini in slow motion descrivono questi animali in scene di caccia fulminee, raccontando la vita dei rapaci attraverso le varie fasi del ciclo vitale, dalla costruzione del nido all'allevamento dei giovani fino alla migrazione e alla difesa del territorio, nelle ambientazioni montane dell'Appennino e della Maremma tosco laziale.
Oltre ai predatori della Penisola, uno dei documentari della serie descrive i caratteristici ambienti vulcanici del nostro territorio, con fenomeni ancora attivi nell'Etna, e attraverso riprese nel corso di diverse stagioni documenta la lotta di piante e animali per colonizzare terreni sconvolti da colate di lava, nubi di cenere, piogge di lapilli.
(dalla redazione Rai)